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Tu monte del piacere
Io ti chiamai: sono i
richiami muti
che sono diventati dolci
in me.
Ora mi spingo grado a
grado in te
e chiaro sale il seme come un bimbo.
richiami muti
che sono diventati dolci
in me.
Ora mi spingo grado a
grado in te
e chiaro sale il seme come un bimbo.
Tu monte primo del piacere:
sgorga di colpo sulla cresta
ormai spossato. Oh, abbandonati e senti: si
avvicina.
Perchè cadrai, quando
lassù ti accenna.
R. M. Rilke (versi inediti)
Le parole cadono come angeli nella notte, ci consumano, ci restituisocno l'ora attesa, rincalzano, sbadiscono, spariscono.
Resta ai piedi della terra, l'odore del loro passaggio, l'abbandono dopo il contatto, restituzione romantica di un'anticipazione già trascorsa, i brividi corrono lungo il midollo osseo della vita, un morso nell'avvenire della partecipazione all'esistenza.
Le parole, mi scorrono dentro, come un terribile e dolce naufragio in direzione dell' orizzonte infinito.
Richiamo muto di un ordine stellato nel disordine della vita.
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