A quanto stanno le cose, tutto appare molto strano.
Quando parlo di tutto, mi riferisco ad ogni cosa che ci circonda, ad ogni movimento impacciato con cui mi presento nel mio frammento di realtà.
Tutto sta girando quasi al contrario delle mie previsioni, ogni mia aspettativa rimane in attesa e resta lì senza evolversi, anzi spesso cambia radicalmente.
Ma questo tutto che mi contiene è il recipiente in cui vivo.
Un tutto che si gonfia e non riesce a contenersi nei limiti prefissati, si sconfina, si evade e di colpo tutto scompare e il mio guscio si spacca lasciando scheggie pericolose come testimonianza di un grande vuoto che racchiude il tutto.
Un dolce patto tra il vuoto e il pieno, tra il tutto e il quasi, una confusione terribile che mi lascia vacillare come una molecola che si disperde nell'aria.
Quando parlo di tutto, mi riferisco ad ogni cosa che ci circonda, ad ogni movimento impacciato con cui mi presento nel mio frammento di realtà.
Tutto sta girando quasi al contrario delle mie previsioni, ogni mia aspettativa rimane in attesa e resta lì senza evolversi, anzi spesso cambia radicalmente.
Ma questo tutto che mi contiene è il recipiente in cui vivo.
Un tutto che si gonfia e non riesce a contenersi nei limiti prefissati, si sconfina, si evade e di colpo tutto scompare e il mio guscio si spacca lasciando scheggie pericolose come testimonianza di un grande vuoto che racchiude il tutto.
Un dolce patto tra il vuoto e il pieno, tra il tutto e il quasi, una confusione terribile che mi lascia vacillare come una molecola che si disperde nell'aria.
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