Il pensiero ogni mattina ci sveglia all'ora prestabilita nel nostro fuso orario leggermente spostato lungo la linea "Immaginot", che separa il sogno dalla terra ferma. Prima dell'alba, la ragione è ancora assonata, fase primordiale in cui le creature della mente cercano le loro prime incursioni nel giorno che sta per entrare. Possiedo le parole e declino ogni mio tempo al passato, ogni mia coniugazione è l'anticipo del mio fare.
Ogni forma di punteggiatura delinea lo stile della scrittura, una pausa bisognosa per poter ragionare. Una sottile apertura dentro la finestra, per distinguere il necessario dal superfluo, la polvere dalla noia, la luce dalla zona d'ombra, il cielo dal mare, l'orizzonte dal confine.
Non ho la forza di riflettere, il tramonto dei ricordi alla fine non è altro che una raccolta in versi rimati di pensieri appoggiati nel dimenticatoio che ricopriamo con un leggero panno di seta bianco per togliere il pericolo della polvere, per restituire un' immagine che sia sbadita il meno possibile, il tempo è un buon giocatore di pensieri.
Credere di pensare, quando già stiamo dimenticando.
Che la notte sia un giorno perfetto, mentre il giorno sarà una notte terribile.
Cogito ergo sum
Nessun commento:
Posta un commento