lunedì 9 luglio 2007

Schalfes Bruder




Questa è la storia del musicista Johannes Elias Alder, che all'età di ventidue anni si tolse la vita, avendo deciso di non più dormire.
Si era innamorato perdutamente, e perciò infelicemente, della cugina Elsbeth, e si era rifiutato da allora di riposare anche solo un istante finché non avesse risolto il mistero del suo amore impossibile. Fino al giorno della sua morte atroce mantenne la ferma convinzione che il tempo dedicato al sonno era sprecato e perciò colpevole, e che avrebbe dovuto scontarlo in Purgatorio, perché il sonno è come la morte e comunque non è vera vita. Non a caso il vecchio proverbio paragonava il sonno e la morte a due fratelli. Come potrebbe un uomo affermare onestamente di amare la propria donna per la vita intera, se si limita ad amarla di giorno e forse anche allora per la breve durata di un pensiero? Era falso, perché chi dorme non ama.
Cosí pensava Johannes Elias Alder, e la sua morte spettacolare fu l'ultimo tributo al suo amore. Quello che vogliamo descrivere è il mondo di quest'uomo, e il corso della sua misera vita.

Schlafes Bruder
von Robert Schneider
" Le voci del mondo"





Lo spostamento mi ha reso instabile,contro le mie previsioni,un senso di non capire, di lasciare che gli avvenimenti mi travolgano senza una spiegazione utile a riparare i danni.
Un sentimento del contrario, un rovescio localizzato nella mia non curanza, l'abitudine di sfuggire, di creare degli spazi sconfinati tra me e ciò che cerco di intravedere dietro le mie paure.
Fratello sonno: non è tempo di eroi, neanche di geni
.
E' il periodo dell'insonnia che mi cattura, che mi avvolge, grava su di in un silenzio frastornante,mentre cerco le note giuste per sovvertire la durezza e partecipare al luogo incondizionato dell'assenza. Tutto tace dentro di me, mentre fuori rumoreggia il caos, l'incertezza della precarietà romantica della fuga. Sacrificare il sonno, l'amore, le utopie, gli ideali in cambio di leggere dispense quotidiane che imprigionano le mie mani e legano i miei pensieri. Addormentarmi nel dolore della partecipazione all' inquietudine, il cielo spiega le mie ali tarpate dalla fatica di non capire ciò che sta succedendo, ciò che sta mutando: trasformazione pericolosa di una decifrazione fuori luogo. Questione di uno stile sbagliato,gli errori appagano il disagio. La vita che si distrae agli occhi attenti delle leggi e delle costrizioni, alle precauzioni, alle prevenzioni, ma preferisco una contravvenzione a me stesso, pagando una multa amara, con la giuistificazione che ciò comporterà delle conseguenze positive. Invece succede il contrario di ciò che io mi ero presupposto di essere, di creare. Impossibiità di controllo, perdita dei contatti,limite che produce sconfinamento e perdita di senso. Gli occhi cambiano colore, mutano le voci del mondo e ciò che rimane è un tremendo dolore, dove la morte prolunga il suo senso di vita in certi casi, in altri sacrificare se stessi per impedire all'altro di addormentarsi senza aver vissuto.
Profonda necessità di modificare lo stato infinintesimale in cui barcolliamo con quell'insostenibile leggerezza d'essere diversi.



- E là - concluse la Lukasin - dove c'era la grande pietra levigata dall'acqua, era il suo luogo preferito.

I bambini la guardarono con gli occhi sgranati dalla meraviglia. Poi Cosmas, il primogenito, le si avvicinò e le chiese, dandosi arie da adulto: - Che cosa vuol dire amore?

- Che cosa vuol dire? - rise la Lukasin, gli baciò il lucido nasino a patata e gli tirò il cappuccio sulla testa. Aveva ripreso a piovere.


Schlafes Bruder
von Robert Schneider
" Le voci del mondo"

Wer liebt.,schlft nicht







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Ogni mio pensiero apparterà a questo blog: spazio conquistato tra le mie paure e le mie incertezze. Scoprirsi in silenzio, dove nessuno mi conosce. Un velo leggero: confine labile tra il mio essere e il mio non essere. Condizione necessaria per sentirmi bloggato.