venerdì 13 marzo 2009

Fattore K

Non mi è concesso dire ma solo pensare.
L'astrazione della casualità provoca imbarazzo. Le coincidenze mi turbano, scrivere procura delicatezza interiore del tutto necessaria ai fini di un giustificato motivo di presenza. L'assenza produce sostanziale verità nel vuoto delle nostre incertezze. Fabbricare scritture precise per non lasciare respiro alla parole, respirare per rubare attimi sinceri nell'opzione alternativa del fattore K. Tutto rimane nel grembo della notte, niente è come appare, sembra un gioco che conserva regole precise, perfette linee che circoscrivono l'imprecisione della forma. Il contenuto resta nell'ombra dell'attesa, dolore di felicità presente, testimonianza del corpo che si modifica nel silezio di una leggera provocazione, nel ricordo di un giorno mai nato. Nella notte dove i pensieri si risvegliano con onestà rara, penso di essermi concesso alcune parole, oltre la linea di confine.
Una ragione per restare qui, non ora, quando tutto svanisce, sotto una luna nuova.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Poi un giorno mi speghi che cazzo di fine hai fatto.

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

imparato molto

BLOGGARSI BLOGGAMENTE

Ogni mio pensiero apparterà a questo blog: spazio conquistato tra le mie paure e le mie incertezze. Scoprirsi in silenzio, dove nessuno mi conosce. Un velo leggero: confine labile tra il mio essere e il mio non essere. Condizione necessaria per sentirmi bloggato.