
Ritornando alla mia campana di vetro dove mi conservo e cerco di scegliere da quale parte posizionarmi affichè il sole batti con tutta la sua forza.
Ma quanto è difficle scegliere, quanto si cambia dentro ad una scelta consapevole o inconsapevole che essa sia.
Molti rumori, colori, sfumature.
Persino decidere la giacca e il colore implica una scelta che porta di conseguenza ad azioni diverse.
Modificarsi silenziosamente, in un giro di giostra, dolcemente.
Spesso invece la boa gira al contrario delle nostre attese, i colori si sbiadiscono, il contorno prevale sull'oggetto, il contenuto diventa trasparente e lo sfondo domina il contesto, un intreccio dove le regole gestaltiche si rompono, l' illusione svanisce e tutto diventa forma di qualcosa che non esiste.
Questione di scelta, direi una nostra questione privata.
Una nostra mossa consegue una reazione, le cart
e girano, gli assi sono quattro, quattro le possibilità si salvarci in calcio d'angolo.E il jolly?

Scegliere con il jolly sarebbe molto più facile, il rischio di perdita secondo le statistiche della probalità è molto inferiore.
Ma qui si tratta di fare dai passi importanti, delle scelte che condizionano totalmente e radicalmente la vita e a questo punto credo che le carte e la fortuna serva ben poco.
Allora il compromesso doroteo! Penso che non sia necessario, le reazioni porterebbero al crollo di tutta le azioni emozionali che mi coinvolgono.
Piuttosto affido tutto al rischio di credere, ma se si morisse di sogni?
Sanguinerei felice, ma sono le ferite più pericolose.
Cosa dovrei scegliere? Non lo so.
Per ora gioco le mie carte appoggiate sul tavolo verde, ancora devo scoprirle, prima però, mi tolgo gli occhiali.
Nessun commento:
Posta un commento