Questione di immagine

Immagini: Sfumature sintetiche che scorrono davanti ai miei occhi, pixel che si intrecciano e restituiscono una sagoma che si riempie di senso.
Puntini perfettamente equidistanti, risoluzione precisa.
L'occhio percepisce la totalità, nega il particolare.
Moltiplicazione degli indizi, tracce che ci conducono alla soluzione del delitto, ma la velocità di risolvere il caso ci porta alla distrazione, al reperire elementi, contorni che depistano la nostra ricerca minimale, trovare ogni singolo punto, ogni tassello mancante del quadro.
Preferiamo accomodarci, sprofondare sul divano e lasciare che i colori rimpiano lo sfondo e a noi non rimangono che le immagini. Esse si precipitano, corrono, impazziscono, spesso parlano di noi, ci mettono disagio, preoccupazione, paranoia, felicità, tristezza, malinconia, noia, soddisfazione. Un bisogno di riempire ciò che intorno a noi rimane vuoto.
Restano dietro di me immagini in bianco e nero, il sapore di aver corso troppo velocemente. La fuga verso la mia stessa immagine.
I colori si riducono e sfumano dentro ad un sogno, ciò che resta di una notte fatta semplicemente di immagini.