mercoledì 23 maggio 2007

Uno stano sospetto

Un giorno di sole: sotto la solita campana di vetro che mi circonda, come una cappa che toglie il respiro, che mi nausea, che mi provoca un leggero senso di soffocamento, un senso di di totale assenza. Separarsi, distanziarsi, creare lontananza, rimanendo legati da una scia di calore, forse per sentirmi un pò meglio: ricerca di molecole di O2, legame covalente infine condivisione. Il ritorno di Moby Dick,
" Achab.. aveva finito con l’identificare con quell’animale non solo tutti i suoi dolori fisici, ma anche tutte le sue esasperazioni intellettuali e spirituali. La Balena Bianca nuotava davanti a lui come l’ossessiva incarnazione di tutte quelle forze maligne…". Direi più Delitto che Castigo, porte socchiuse,pericolo imminente, una follia delirante di una colpa commessa e mai sanzionata, terra dei misteri e dei casi irrisolti, di chi si copre il naso per non sentirne neanche la puzza. Ommisione, sentenza conclusa, caso archiviato: un romanzo giallo ma di giallo ci sono solamente le pagine, il resto è il dubbio che convive in una verità assente, sotto la superficie, la sagoma del delitto. Che la condanna sia esemplare, ma credo che le leggi siano essi stessi a farle secondo i loro buoni propositi e le loro oneste truffe. Loro chi? Non ho proprio idea, ma solo l'aria del sospetto. Uno strano sospetto dietro la porta.


«È una cosa lunga, Avdot’ja Romànovna. Si tratta... come posso spiegarvelo?... Si tratta di una specie di teoria, secondo la quale io ritengo, per esempio, che un delitto sia lecito, se lo scopo essenziale è buono. Una sola cattiveria e cento buone azioni! Naturalmente, per un giovane con molti meriti e con un amor proprio smisurato è anche spiacevole sapere che, per esempio, se avesse solo tremila rubli, tutta la sua carriera, tutto il suo avvenire e lo scopo della sua vita assumerebbero un aspetto diverso; e intanto quei tremila rubli non ci sono. Ag­giungete, poi, l’esasperazione provocata dalla fame, da un’abi­tazione angusta, dagli stracci, dalla chiara consapevolezza della sua bella posizione sociale e anche di quella della sorella e della madre. Ma soprattutto la vanità, l’orgoglio e la vanità, accompagnati magari, lo sa Iddio, da inclinazioni buone.... Io non lo accuso, non pensatelo nemmeno, vi prego; e poi, non è affar mio. C’entrava anche una sua teoria personale, una teoria così e così, secondo la quale gli uomini si dividono in mate­riale grezzo e individui speciali, cioè individui per i quali, data la loro posizione elevata, la legge non vale; anzi, sono loro che fanno le leggi per gli altri uomini, per il materiale, per la spazzatura. Non c’è male, una teoria così e così: une thèorie comme une autre. Napoleone lo ha terribilmente affascinato; cioè, con più precisione, lo ha affascinato l’idea che moltissimi uomini geniali non abbiano badato a una cattiveria singola e siano passati oltre, senza stare a pensarci. A quanto sembra, si è immaginato di essere anche lui un uomo geniale, ossia ne è stato convinto per un certo tempo. Ha sofferto molto e soffre ancora, pensando che ha saputo formulare la teoria, ma che non è riuscito a passare oltre senza stare a pensarci, e che, quindi, non è un uomo geniale. [...] oggi tutte le cose si sono arruf­fate; del resto, non sono mai state molto in ordine. I russi, in generale, hanno una mentalità molto larga, Avdot’ja Romà­novna, larga come il loro paese, e sono molto inclini alle fantasti­cherie, al disordine; però, è un guaio avere una mentalità larga senza essere particolarmente geniali.»
Fëdor Dostoevskij da " Delitto e castigo" 1866

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Ogni mio pensiero apparterà a questo blog: spazio conquistato tra le mie paure e le mie incertezze. Scoprirsi in silenzio, dove nessuno mi conosce. Un velo leggero: confine labile tra il mio essere e il mio non essere. Condizione necessaria per sentirmi bloggato.