martedì 19 aprile 2011

Dimenticarsi...

Dare peso alla notte per allungare il giorno, trattenere le partenze per non perdere l'arrivo. Sapevo che oggi sarebbe stato un giorno diverso dagli altri. Il sole è entrato senza permesso fin sotto le coperte, mi ha sfiorato nella posizione imprecisa dei sogni e nella sua timidezza più segreta si è fatto rosso.
Proprio quando il cielo ancora conserva la luna, ad est il sole toglie il suo velo, brucia sulla pelle screpolata dai ricordi d'inverno sotto la neve, durante i passi inseguti dalle orme. Sotto l'albero si conservano le ombre nella loro assenza. Strappo un pezzo di carta dal quaderno preferito e traccio con la matita linee e punti per disegnare il valore numerico di questo silenzio. Sull'erba stendo con cura come se fosse la prima occasione, la coperta appena comprata. Ho scelto il colore tenendo conto dei dettagli ai lati, del tessuto e delle cucitare al centro. Tolgo le scarpe consumate dal giorno, a piedi nudi conto le dita e catturo fili d'erba per tenermi in allenamento, come si fa di solito con le parole quando balbettano. Libero i pensieri più faticosi, mi alleno a non perderli, ma conservarli nel loro più pregiato valore. Bisogna manterli nella temperatura ideale per non perdere il sapore. Ho la stessa espressione di quando ero bambino, o almeno credo, mi dicono, penso che era così un tempo. Le foto sbiadite, consumate e nascoste nella valigia nera di pelle con chiusura ermetica, per non far fuggire il tempo, confermano l'espressione di quel momento. Guardo il fiume scorrere e gli alberi specchiarsi in fondo nel loro rovesciarsi, crescendo al contrario, fin dentro l'acqua e poi ancora giù, fino in fondo, ancora più in là...Tutto mi sembra strano, mi sdraio e cado sotto al cielo con gli occhi chiusi e le orecchie disposte ai suoni che la natura mi consegna, come una lettera d'amore. Anticipo le parole con il sangue nel cuore. Quelle parole che mi ronzano intorno dopo le prima sillabe, prima che venga notte scriverò di nuovo di quando ero bambino...C'è ancora tempo per ricordare, intanto mi dimentico sopra questa coperta.

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BLOGGARSI BLOGGAMENTE

Ogni mio pensiero apparterà a questo blog: spazio conquistato tra le mie paure e le mie incertezze. Scoprirsi in silenzio, dove nessuno mi conosce. Un velo leggero: confine labile tra il mio essere e il mio non essere. Condizione necessaria per sentirmi bloggato.