sabato 25 giugno 2011

Auf Wiedersehen...


Ultima pedalata nel primo mattino con l'aria pungente che sfiora la schiena, il fiato rotto che spezza la fatica delle gambe. Gli occhi attraversano le strade deserte, mentre si sente il gracchiare dei corvi e si vede il passo discreto degli scoiattoli. Oggi il cielo ha gli occhi azzuri di San Pietroburgo, il cuore di Bonn, il vento di Weimar che scompiglia i capelli e muove sorrisi prima di perdersi nella parte più profonda della foresta nera in direzione di Friburgo, partendo da Karlsruhe.
Ho portato con me nell'anima più profonda i miei silenzi, le mie avventure, le mie traversate. Sento le lingue che girano nella testa e mi confondono. Provo a recuperare le vocali distese sopra a due punti che chiudono il suono. Conservo con gelosia i ricordi, il ritratto di un semplice sorriso che apre il cuore, il riflesso del mio corpo sul posacenere che cattura il cielo e le forme delle nuvole che costruiscono bizzare astrazioni.
Proteggerò il mio quaderno e avrò cura delle parole e delle improbabili traduzioni. Certi sentire non si possono interpretare, ma solamente trasmettere. La superficie della pelle è territorio su cui si scolpiscono le emozioni, mentre il corpo si ferisce e non restano che le cicatrici a segnare le paure. Tocco il piano del tavolo freddo, rettangolare, bianco, dove la musica attraversa la materia e rimbomba fin dentro. Sono arrivato fin qui, sono ripartito molte volte e ritornato riempito di paessaggi, tramonti e passi ancora passi e poi uno sguardo, altri sguardi dove le parole non necessitano di aria, si appartengono nel silenzio che parla più di quello che vorrei raccontare, di quello che sento, di quello che lascio e di ciò che porterò sempre con me...
Lego bene la mia bicicletta all'entrata, ultimo giro di chiave, un viaggio verso qualcosa d'altro... Ritorno con il sole dell'estate, lasciando la neve di Berlino sciolta sulla mie mani screpolate e la primavera sulle spalle piegate dallo zaino e gli occhi pieni di sfumature e di emozioni...
Uno scatto chiude il mio sguardo nel quadrante della macchina e il mio riflesso non è che un teatro d'ombra, un gioco di sagome e specchi dove il tempo si ferma...
Auf Wiedersehen...


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BLOGGARSI BLOGGAMENTE

Ogni mio pensiero apparterà a questo blog: spazio conquistato tra le mie paure e le mie incertezze. Scoprirsi in silenzio, dove nessuno mi conosce. Un velo leggero: confine labile tra il mio essere e il mio non essere. Condizione necessaria per sentirmi bloggato.