La coincidenza dell'inquetudine ci rende la vita vissuta.
Una distrazione necessaria nella pesantezza delle ore. Se le emozioni si risolvono in un intreccio romantico di silenzio e parole rosse, lasciate appuntate, nascoste bene tra i bordi bianchi nell'introduzione del mio libro preferito. Un incontro tra le prime parole di un romanzo appena iniziato, la curiosità mette in imbarazzo il sonno della sera. Prima del tramonto arancione dell'estate quando le parole sono legate bene alla finestra per non perdere di vista l'orizzonte.
Per non lasciare il dubbio che qualcosa forse ci è sfuggito.
Forse qualcosa è rimasto a ricordarmi: una firma sulla busta di una lettera strappata.
A volte conserviamo gli strappi della carta, sono affascinanti, casuali, violenti, spezzano l'ordine geometrico dell'architettura.
Ricuciamo con ago e filo le ferite, mettiamo i punti necessari, per sospendere un momento il tempo, lo spazio ha bisogno della punteggaitura, come le poesie delle virgole e dei sospiri.
Appoggio le lettere sul davanzale in attesa di trovare l'occasione per recuperare le nostre distrazioni frettolose.
Una pausa dentro alle mie distrazioni.
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