Mi riparo dalle stanchezze e dai dubbi. Mi nascondo dietro l'alba dell'inquietudine. Il tramonto chiude le pagine del giorno, apre con discrezione il capitolo della notte.
Un romanzo con cui confidarsi , criminale nelle pause, innocente negli accenti, un indizio da ricercare, delle parole da appuntare per non dimenticarle, un interrogativo su cui lasciare la coda romantica di una poesia scritta nell'attimo della perdita.
Le parole sono circostanze bisognose di agire, si insinuano senza permesso, senza imbarazzo invadono l'intimità, si ripiegano nelle tasche, macchiano la pelle, ci lasciano dietro un'irresistibile voglia di scrivere, un' incredibile parentesi prima del punto.
Mi ritrovo un quaderno ai piedi del letto, un libro vicino al fianco sinistro, alla mia destra una penna con la punta rivolta all'insù, mentre sopra di me i pensieri si allontanano.
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